Sotto un cielo notturno

“Era una notte limpida e serena, rischiarata dal bagliore della luna che, solitaria nel cielo, sembrava sorridere a chiunque la osservasse. Una leggera brezza accarezzava gentile i campi di grano pronti per la raccolta, mentre una figura silenziosa camminava fra le spighe. Il vampiro si voltò, i sensi all’erta, mentre il dolce profumo del sangue, trasportato dal vento, gli giungeva alle narici. L’odore non era particolarmente intenso, segno che l’agognata vittima non si trovava nelle immediate vicinanze. Un sorriso increspò le sue labbra sottili, facendo brillare i suoi lunghi canini appuntiti alla luce della luna.”

Sotto un cielo notturno

Giulia guardò imbronciata quello che aveva appena scritto e accartocciò il foglio irritata. Era giá la terza volta che provava a scrivere quella parte, ma continuava a non essere soddisfatta. Le parole sembravano non voler uscire. Possibile che fosse così difficile? Eppure le idee non le mancavano, anzi! Sembravano non avere mai fine.
Chiuse il quaderno con uno scatto e si avvicinò alla finestra. Erano le due di notte e la luna, proprio come nel suo racconto, tingeva il paesaggio d’argento. Tutto era fermo, immobile. Le sembrava che il tempo fosse stato congelato e lei fosse l’unica persona a cui era stato concesso il privilegio di ammirarlo. Mentre si appoggiava al vetro si accorse che in realtà c’era un’ombra che si muoveva là fuori. Qualcosa o qualcuno si stava avvicinando.

Attenzione!!! Sfortunatamente il racconto non è più disponibile.

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