Ricordi di Natale

Ricordi di NataleBarbara osservò i bambini dormire sereni nei loro letti, un dolce e tenero sorriso stampato su ognuno di quei bei visetti. Era la notte di Natale, ed era stata veramente un’impresa convincerli ad andare a letto. Anna e Tommaso avevano supplicato a lungo di rimanere alzati ad aspettare l’arrivo di Babbo Natale, ma quando aveva detto loro che se fossero rimasti in piedi lui non sarebbe venuto, si erano decisi, seppur controvoglia, ad andare a letto.
Come ogni Natale, Barbara aveva preparato loro una bella cioccolata calda, accompagnata da dei graziosi biscotti che i bambini l’avevano aiutata a realizzare nel pomeriggio, e avevano prepato una cioccolata calda e un piattino di biscotti anche per Babbo Natale, insieme ad una letterina di ringraziamento che Anna aveva scritto per lui.
Barbara socchiuse la porta della loro stanza mentre si avviava verso il soggiorno.
«Si sono addormentati?» domandò il marito.
«Sì, dormono come sassi».
«Bene» e, afferrato uno dei biscotti dal piattino, se lo mise in bocca e aprì la cassapanca dove ogni anno nascondevano i regali per i bambini. Era strano, ma quello era l’unico posto in cui non pensavano mai di andare a guardare. La settimana prima di Natale giravano per casa rovistando ovunque e mettendo tutto a soqquadro, ma a nessuno dei due era mai venuto in mente di guardare nella cassapanca, probabilmente perchè sono le cose che abbiamo sotto il naso ogni giorno che si danno per scontate.
Mentre Massimo spazzolava la merenda di Babbo Natale, Barbara disponeva accuratamente i regali sotto l’albero, certa che l’indomani i bambini si sarebbero alzati presto e sarebbero accorsi a controllare il loro bottino, buttando tutto all’aria.
Dopo aver finito, Barbara alzò la testa e lo sguardo le cadde su uno degli angioletti che decoravano l’albero. Era un angelo che sua madre aveva realizzato all’uncinetto quando lei era solo una bambina. Lo sfiorò delicatamente con l’indice.
Quanto le mancava sua madre, specialmente in quel periodo dell’anno in cui l’affetto e il calore della famiglia sanno scaldare il cuore come nient’altro al mondo. Sua madre era morta quattro anni prima e non passava giorno in cui lei non sentisse la sua mancanza, ma a Natale… a Natale quel vuoto bruciava dolorosamente nel petto.
Barbara chiuse gli occhi, mentre la mente tornava indietro, ad un Natale passato. Lei e sua madre erano davanti al caminetto della loro casa di campagna. Se ne stavano sotto una coperta di lana a sorseggiare una cioccolata calda con la panna e un pizzico di cannella sopra, parlando del più e del meno, mentre suo padre disponeva sull’albero gli angioletti che sua madre aveva realizzato con tanta cura durante l’avvento. Tutte le decorazioni dell’albero erano rigorosamente fatte a mano da sua madre perchè, come ripeteva sempre lei, non c’era niente di più bello e prezioso di qualcosa fatto con le proprie mani.
Barbara riemerse dai suoi ricordi e sorrise all’angioletto, rimettendolo al suo posto. Sì, pensò, sua madre le mancava ogni giorno, ma vedere quelle decorazioni appese le ricordava che lei era sempre presente, nel suo cuore, negli occhi dei suoi figli e in ogni singolo gesto che compiva ogni giorno della sua vita.
Fece un lungo respiro profondo e l’odore di cannella che permeava l’aria le solleticò le narici, ricordandole che nessuno ci lascia mai per sempre.
Barbara prese suo marito per mano e si avviò verso la loro camera da letto. Erano ormai le due del mattino, e di sicuro le due piccole pesti si sarebbero svegliate alle sette, per aprire i loro regali. L’angioletto, intanto, continuò ad ondeggiare un altro secondo sul suo ramo, il sorriso dipinto in una smorfia buffa, mentre ogni rumore svaniva e la casa piombava dolcemente nel silenzio che precede i sogni.

Precedente Un anniversario speciale Successivo Tango a Parigi